Descrizione
Continua il racconto autobiografico di Maria Occhipinti. Siamo nel 1946, tornata dal carcere e ricongiuntasi con la bambina nata al confino di Ustica, cerca di rifarsi una vita nuova nella sua città. Le difficoltà di sbarcare il lunario e di coltivare i propri affetti ben presto prendono il sopravvento. Sarà costretta a lasciare Ragusa e a intraprendere un viaggio che durerà 30 anni: nel suo bagaglio il ricordo sempre vivo della rivolta del 6 gennaio 1945 contro il richiamo alle armi; una profonda coscienza libertaria; una volontà ferrea nell’affrontare ogni tipo di difficoltà. Questo libro ci permette di apprezzare fino in fondo i suoi sentimenti e la sua personalità di donna libera, ribelle, indomita fino alla fine dei suoi giorni.