Descrizione
«La società dell’emergenza è una società ormai non più in grado di coltivare una speranza nel futuro, di esprimere una visione del mondo che possa restituire fiducia alle prossime generazioni e ridurre il senso sempre più pressante di paura, incertezza e precarietà. Una società senza avvenire che paradossalmente esprime il proprio disagio e l’inquietudine nei confronti del presente proprio con il prefisso che dovrebbe descrivere ciò che verrà: post. L’emergenza qui descritta si colloca pertanto in uno scenario di postmodernità, di postdemocrazia ed è narrata da una deferente postinformazione. Un quadro che ha messo in discussione tutte le certezze della modernità, consegnandoci un futuro insicuro, precario, un vuoto valoriale, uno stato di crisi e di caos, di guerra infinita. Una cornice in cui si colloca alla perfezione uno stato di emergenza permanente, in cui tale singolare ossimoro diviene prassi, consuetudine, nutrimento prezioso per il novello Leviatano cui spetta la sua gestione». (dalla Postfazione di Franco Motta)