Descrizione
La storia degli anarchici di lingua italiana è una storia complessa, che non ha continuità organizzativa perché dall’esterno subisce frequenti repressioni poliziesche e giudiziarie, che frantumano il movimento libertario, costringendolo spesso al carcere, alla clandestinità o all’esilio. É una storia che manca anche di continuità ideologica, perché al suo interno è lacerata da conflitti e rotture, come quelle tra insurrezionalisti ed evoluzionisti prima, fra individualisti e associazionisti poi. Non manca però di continuità umana: nei momenti più difficili, tanto le figure di maggior rilievo quanto i semplici militanti hanno sempre saputo ricominciare da capo, riannodando ininterrottamente i loro legami e facendo nascere nuovi gruppi. Si tratta di donne e uomini animati dal bisogno di giustizia sociale, determinati perciò a combattere le diseguaglianze di ogni genere, con una profonda cultura cosmopolita e internazionalista e con il sogno di una società di liberi e eguali. Oltre che per ricordare Pier Carlo Masini nel centenario della sua nascita raccogliendo i suoi principali scritti sull’argomento, questo volume intende anche contribuire a fare un po’ di luce sugli anarchici e sulla loro storia, in un momento nel quale si continua a parlarne in modo strumentale o con superficialità. Soprattutto, è una storia che si intreccia con quella più generale del nostro Paese, che qui non viene raccontata dalla parte del potere, ma da quella degli esclusi.