Descrizione
Alla vigilia dell’unificazione italiana, la città di Torino era ad un punto cruciale della sua storia. Finalmente si raccoglievano i frutti degli scambi politici, economici e culturali che avevano caratterizzato il periodo risorgimentale. Le soluzioni urbanistiche e architettoniche adottate in quel periodo ne sono le espressioni più appariscenti e la realizzazione della monumentale Stazione di Porta Nuova fu l’emblema più significativo della trasformazione dell’assetto urbano di una città che si stava predisponendo a diventare la capitale d’Italia. Fu per molti un edificio simbolo, che segnò il coronamento di una politica volta ad incrementare i commerci e gli scambi mercantili attraverso la creazione dei raccordi ferroviari, che furono determinanti per lo sviluppo industriale della città.
Accanto, ma divisi dall’imponente edificio e dal fascio di binari, si svilupparono i due quartieri di San Salvario e di San Secondo che le fanno ala, e poi attorno tanti alberghi, caffè, ristoranti, cinema e locali di svago. Tutte le attività e i commerci che pullulano sempre vicino ad ogni grande stazione in ogni parte del mondo.
Di questo parla il libro, dei grandi progetti urbanistici e della vita che si svolge quotidianamente all’ombra del magniloquente edificio.