Descrizione
Pubblicato in volume nel 1889 dopo una serie di tormentosi rifacimenti, Verga raggiunge con questo romanzo la seconda tappa del progettato ciclo dei Vinti, allargando la sua indagine a un ambiente socialmente più complesso di quello dei “Malavoglia”. Popolato da una folla di personaggi di vario ceto – nobili in decadenza, borghesi aggressivi, preti, contadini, comari – “Mastro don Gesualdo” dà vita a un ampio affresco della provincia siciliana dell’Ottocento, proiettato sullo sfondo dei primi conflitti risorgimentali. Gesualdo è intraprendente, astuto, infaticabile: un prototipo di self-made man, che a forza di lavoro e di sacrifici è salito da umili condizioni al rango di ricco possidente. Ma la spregiudicatezza dell’agire economico si unisce in lui a un rigido tradizionalismo di valori, all’intimo rispetto di radicate convenzioni sociali, ed è questo l’equivoco in cui si consuma la sua vita.