Descrizione
Sulla scia di una crescente attenzione internazionale, i “Quaderni del carcere” di Antonio Gramsci sono diventati un punto di riferimento per chiunque voglia affrontare in modo critico la realtà dei rapporti di classe. E, da questo punto di vista, i Quaderni continuano a rappresentare la volontà di superare il modo di produzione capitalistico, trovando riscontri anche in spazi e tempi lontani rispetto a quelli che contennero la vita del comunista sardo. A partire da un approccio che evidenzia la coerenza del lavoro di Gramsci, Dal Maso si concentra sui suoi capisaldi, rileggendo la questione dell’egemonia alla luce dei rapporti con la teoria della rivoluzione permanente e nell’ambito di un dialogo serrato con figure come quelle di Lenin e Trotsky, in uno sforzo di ricucitura del legame tra il pensiero gramsciano e le coordinate strategiche dell’Internazionale Comunista figlia della rivoluzione d’Ottobre. Scritto con rigore teorico e stilistico, il libro di Dal Maso parla ai vecchi e ai nuovi lettori di Gramsci, offrendo spunti in grado di rintracciare nella sua opera i presupposti per continuare a pensare la necessità di cambiare lo stato di cose presente.