Descrizione
La filosofia greca si interroga da sempre sulla possibilità per l’uomo di essere felice, questione che diventa di assoluta rilevanza in età ellenistica con la fine dell’equilibrio sociale e individuale legato alla polis. Epicuro nel suo ?Giardino? appena fuori dalla città di Atene, riunisce un numero sempre crescente di discepoli – uomini, donne, bambini, ragazzi e persino schiavi – accomunati dalla ricerca di una via per raggiungere la serenità interiore e condurre così una vita buona.
L’attualità del filosofo di Samos risiede nei contenuti stessi della sua filosofia: una filosofia del corpo ?dalla postura orgogliosamente antimetafisica?, una vera e propria pratica esistenziale che indica come sia possibile allontanarsi dal mare in tempesta delle ansie, dei timori e dei cattivi pensieri come dalle acque pericolose dei desideri irrealizzabili afferrando il vero piacere, quello che allontana dalla sofferenza e consente di vivere del necessario, liberi dai falsi bisogni, capaci di affrontare la sorte, felici di ciò che abbiamo e siamo.
La nuova traduzione, preceduta dalla prefazione di Mauro Trentadue e da due brevi saggi di carattere storico di Monica Moro – Vita di Epicuro nella Grecia del suo tempo e La Lettera a Meneceo –, dimostra in maniera vivida e acuta che, nonostante siano passati ventitré secoli, in un terreno fertile c’è sempre molto di inesplorato ancora da dissodare.