Descrizione
Obiettivo della nuova traduzione della Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana, stampata dall’Unione Editori e Librai Cattolici Italiani, è stato quello di offrire un testo ‘più sicuro nei confronti degli originali; più coerente nelle dinamiche interne; più comunicativo nei confronti della cultura contemporanea e più adatto alla proclamazione nel contesto liturgico’. Così mons. Giuseppe Betori, allora segretario generale della CEI, ha delineato le finalità seguite dagli specialisti nell’opera di traduzione, evidenziando che la nuova traduzione ha cercato di ‘mantenere per quanto possibile’ una ‘terminologia religiosa specifica’, per cui si è deciso di mantenere termini come ‘Verbo’, ‘Paraclito’, ‘Parasceve’. Altro criterio è stato quello di presentare un testo ‘che si lasci ascoltare e che già dall’ascolto manifesti il messaggio che racchiude. Ciò comporta una costruzione semplice della frase e del periodo, il ricorso a un vocabolario essenziale, senza tuttavia perdere in distinzioni e ricchezza’. La nuova traduzione poi corregge ‘inesattezze, incoerenze ed errori della traduzione del 1971-74’, per cui ha cercato di ‘recuperare un’aderenza verso una traduzione più letterale al tono e allo stile delle lingue originali’; si è preoccupata di rendere il testo in buona lingua italiana curando anche il ritmo della frase.