Descrizione
Se le intelligenze umane sono miliardi, uniche e variegate, quelle artificiali sono poche e asservite, etno-classiste e voracemente colonizzatrici, finalizzate a realizzare profitto esponenziale per i loro padroni e quindi addestrate a diffondere i loro orientamenti culturali intrisi di una malcelata retorica suprematista. Sono qui sviluppate riflessioni epistemologiche sull’urgenza di riallineare la ricerca sociale alla salvaguardia prioritaria del vivente, apertamente minacciato dall’appiattimento della razionalità tecno-scientifica sugli interessi del capitalismo cibernetico. I conflitti in corso tra le corporation che producono le macchine-IA sono assunte come analizzatori del processo entro cui le differenti Intelligenze Artificiali vengono addestrate e impostate – da quelle intrusive, che utilizzano neuro-tecnologie e bio-sensori, a quelle malvagie, che attrezzano i processi di ?annientamento intelligente? degli umani. Le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori delle grandi Big Tech pongono un nodo che solo una pratica collettiva che ritorni a far leva sull’intelligenza sociale collettivamente esercitata potrà sciogliere.