Descrizione
Nel 1999 un gruppo di guerriglieri kurdi partiva dalle montagne del Monte Kandil per auto-consegnarsi all’esercito turco, come testimonianza della volontà di pace: lo stimolo proveniva da una indicazione di Öcalan, fu la prima missione di pace, a cui seguì una analoga 10 anni dopo, nel 2009.
Di essa faceva parte, nel 1999, anche una giovane guerrigliera, Yüksel Genç, che poi, dopo aver condiviso con gli altri membri del gruppo repressione, processo, carcere, nel 2006 aveva pubblicato ad Istanbul il libro ?Barisa Tutunmak?, che significa ?Aggrapparsi alla pace?: un diario della sua esperienza da quando viveva tra i guerriglieri sino alla preparazione ed allo svolgimento della missione di pace.
Un libro bellissimo, tradotto in italiano col titolo: ?Ho lasciato il fucile in montagna?: una testimonianza ricchissima di valore storiografico, politico, che ci porta dentro gli accampamenti dei guerriglieri, ci fa partecipi dei loro colloqui, ed in particolare della vita nei reparti femminili.
Il libro di Yüksel Genç non è solo questo: è anche un libro di grande pregio poetico, per il modo in cui l’autrice riesce ad esprimere le risonanze interiori, nel proprio mondo emotivo e nella propria riflessione esistenziale, del contatto con la natura, con l’incanto di quelle montagne, con la loro vegetazione, i loro animali, e del contatto con compagne e compagni in colloqui dove la riflessione sulla situazione militare e politica si radica nella sfera intima dei vissuti personali.