Descrizione
1890. Laura conosce un solo modo per essere libera, ed è scrivere. Nonostante ciò, fatica a trovare le parole con cui iniziare la lettera per la sorellina Pin. Poi, dopo aver preso un respiro, si fa coraggio e le racconta la propria vita al Ladies’ College di Melbourne, dove la madre l’ha iscritta perché le fosse impartita l’educazione di una vera signora. Laura non è la figlia modello che lei vorrebbe. Non le interessano vestiti e gioielli; preferisce perdersi tra i fiori del giardino e le pagine di un romanzo. La madre spera che il collegio le dia la disciplina di cui ha bisogno per debuttare in società. Ma quella decisione è l’inizio di un incubo per Laura. Tra le mura della scuola, si sente giudicata dalle compagne e dalle insegnanti, sempre pronte a criticarla per gli abiti dimessi e le dita sporche di inchiostro. Non mancano mai di farla sentire diversa, stupida, sbagliata. Eppure, Laura non si arrende e cerca rifugio nell’unico luogo che la fa sentire al sicuro: la biblioteca. Lì ha inizio una contro educazione rispetto a quella che vorrebbero imporle in aula. Ancora non lo sa, ma è la strada giusta per capire chi è veramente. Perché l’indipendenza passa attraverso gli atti di ribellione di ogni giovane donna. Come tante scrittrici di inizio Novecento, Ethel Richardson ha dovuto firmare i suoi romanzi con uno pseudonimo maschile per essere pubblicata. Con questo stratagemma ha raggiunto il successo ed è diventata una delle autrici australiane più amate, tanto da essere candidata al Premio Nobel per la Letteratura nel 1939.