Descrizione
I Balcani sono considerati il cuore pulsante dell’Europa, nel quale convivono numerosi popoli e civiltà diverse. Una convivenza difficile e per questo motivo è stata nei secoli una terra particolarmente instabile che l’ha resa preda ambita da molte nazioni nel corso della storia. Dall’Ottocento in poi anche l’Italia ha poggiato il proprio sguardo su questa terra, alla quale avrebbe legato il proprio destino negli anni a venire. Sul rapporto con i vicini slavi si sarebbe consumata la crisi dello Stato liberale, e la conquista delle coste dalmate sarebbe stato uno dei cavalli di battaglia della propaganda fascista. Ed è proprio nell’ottica di un’egemonia italiana sulle due sponde dell’Adriatico che furono orientati i rapporti tra il fascismo e gli Ustascia, movimento nazionalista croato sorto negli anni Venti per ottenere l’indipendenza dal nuovo Regno di Jugoslavia, nato dopo la Grande Guerra. Con l’ausilio di un’accurata bibliografia viene qui attentamente seguita l’evoluzione del rapporto tra il fascismo e gli Ustascia, incarnati nelle figure di Mussolini e Pavelic, i leader di questi due movimenti politici, con un’analisi che si rifà anche ad una ricostruzione storica che sempre più va condotta in prospettiva europea.