Descrizione
La notizia brutta, la morte, ci tocca da vicino: è l’addio di tutti – e ciascuno di noi è sempre questi tutti – agli amici, alla famiglia, agli amori e ai dolori. È una notizia che fa emergere timore, tremore ma anche una speranza del volere, del credere, del condividere. E questo conta, e molto: condividere. I medici (ci sono anche quelli dello spirito) lo sanno: si può vivere quotidianamente il dramma tragico e fecondo di una “esperienza” alle prese con il limite e il confine, e tutti insieme – per esperienze di vita, di lavoro, di studi, anche per ragioni anagrafiche – sappiamo bene cosa sia la morte, il baratro nero che “finisce”(?) il nostro mondo, il nostro tempo. Sembra aver cancellato tanti nostri cari ed estinto miliardi di esseri umani, come se non ci fossero mai stati, con un’assenza che preme come un vuoto, come il destino di un nulla pronto a inghiottire ogni essere. Ma è davvero così? Davvero ciò che è, ciò che esiste, diviene niente? O solo si nasconde per ritornare di nuovo? È questa l’eternità?