Descrizione
Autunno 1965. A Vàule la vita procede scandita dalle stagioni e non succede mai niente. Nel tranquillo paesino di montagna, però, le cose stanno per cambiare: qualcuno di inaspettato farà il suo arrivo, e qualcun altro tornerà da dove è impensabile tornare. Le esistenze dei vàulesi subiranno imprevisti mutamenti e non tutti saranno disposti ad accettare la comparsa dei Buonanima.
Un piccolo borgo piemontese circondato e regolato dalla natura; una realtà isolata dove tutto tarda, i velenosi influssi del fascismo a scomparire e gli effetti del boom economico a manifestarsi; una storia che affonda nell’anima delle persone, fino ai valori più nobili e agli egoismi più biechi, sentimenti che provocano reazioni opposte di fronte a ciò che non si conosce e a chi è diverso, che può diventare una risorsa o una minaccia. Insomma, Vàule è un microcosmo che si fa metafora di un mondo più ampio e i suoi abitanti, come tutti, dovranno decidere da che parte stare.
L’Autore narra con leggera profondità una realtà magica, in cui al greve e concreto lavoro degli uomini si oppone quello etereo e fantasioso delle creature del bosco; in cui al linguaggio dei paesani, un italiano sgrammaticato frammisto al dialetto, si alterna quello assurdamente aulico di chi si trova in un mondo che non è più il suo, dove condividere quotidianità e giorni di festa sarebbe bello, ma sembra impossibile.