Descrizione
Uno scrittore inglese, Samuel Butler, scrisse che l’opera di ogni uomo, in letteratura, in pittura, in architettura o in qualsiasi altra attività, è sempre un autoritratto: infatti Vincenzo Mangiapane nel suo “I vecchi non dimenticano” ripercorre, grazie all’arte magica della parola e al fascino di immagini che fluiscono una nell’altra, la propria esistenza. L’Autore, dopo aver intrapreso diverse attività tra cui quella dello stuntman in Francia e negli Stati Uniti, e dopo aver conosciuto persone interessanti che hanno arricchito la sua personalità, sente il richiamo della propria terra e un richiamo alle origini. Pagina dopo pagina riaffiora il ricordo di pomeriggi trascorsi nell’oratorio dei Salesiani, riaffiorano le figure degli affetti più cari, dei genitori, di un fratello morto prematuramente, di un mondo che resta un punto di riferimento, di un’educazione contadina sana e profonda; un bagaglio personale che ha aiutato l’Autore a superare con tenacia le dure prove che la vita gli ha riservato, soprattutto lontano dall’Italia, mantenendolo fermo nel suo ottimismo e nella sua Fede. Lo scrittore dissemina di riflessioni il cammino minuzioso dei suoi ricordi, un percorso che non è quindi caratterizzato da una semplice registrazione dell’esistere, e trasforma in sostanza una memoria da individuale a collettiva consentendo, attraverso l’uso che ne può fare il lettore, il passaggio dell’esperienza accumulata dal singolo individuo al suo prossimo.