Descrizione
La sessualità interviene nella parola. Ridicoli gli sforzi per addomesticarla, padroneggiarla, specialmente quelli volti a reprimerla, ma anche l’intenzione di esaltarla. Con prepotenza, la sessualità si riaffaccia come sintomo, cioè si appiattisce nella rappresentazione diventando erotismo o fantasticheria ideale, anche collettiva. La violenza cui assistiamo giornalmente (poco importa se sotto l’effetto di una sostanza o di un fantasma di gelosia) invariabilmente è conseguenza dell’erotismo: vale a dire della sessualità rappresentata, della sessualità una volta che da essa siano espunti il ritmo del tempo e l’Altro. Una nuova etica della sessualità non potrà che riflettere tale distinzione basilare, esigendo una cura della parola e dell’Altro.