Descrizione
Un lavoro di ricerca e di documentazione storica, che permetta a coloro che vogliono approfondire o acquisire strumenti formativi, di reperire dati e aspetti storici spesso poco facilmente reperibili.
Questo il motivo della riproposizione di un vecchio testo editato trentuno anni fa e riguardante fatti del ?41-’45, e non certo per motivi editoriali o librari, bensì perché la lettura/riproposizione di questo tragico diario, scritto da un cappellano militare italiano, testimone diretto delle efferatezze e crimini compiuti dal fascismo italiano in quelle terre, che accompagnava o portava l’estremo saluto alle vittime della barbaria fascista italiana, a partigiani, vecchi, donne e bambini, ha un valore incancellabile di memoria storica. Questo diario fu pubblicato quattro anni dopo la morte del cappellano e fu tagliato nelle sue parti dove, le efferatezze e i crimini superavano anche la ?giustificazione bellica? e testimoniavano crudemente la più barbara crudeltà, da parte degli occupatori italiani di quelle terre. Scorrendo le già terribili pagine del diario pubblico, possiamo solo immaginare cosa descrivessero le parti ?censurate?, a cosa potevano essere arrivati con la ferocia, che don Brignoli aveva descritto, le truppe italiane occupanti. Per questa sua testimonianza, legata semplicemente a un senso di umana pietà e dolore per le vittime, e non certo per simpatie personali o ideologiche, essendo egli un convinto anticomunista, scampò per un soffio alla Corte marziale con l’accusa che già si mormorava di scarsa ?italianità?.