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LEGGENDE CELTICHE. IL CAVALLO DEL MANTO

16.00

Autore: YOUNG ELLA
Editore: EDIZIONI DELLA TERRA DI MEZZO
Collana: NARRATIVA
ISBN: 9788886026840
Pubblicazione: 01/01/2010

2 disponibili (ordinabile)

COD: 9788886026840 Categoria:

Descrizione

Un giovane uomo incontra nella notte il Re dei lupi, e con lui sancisce un patto di eterna amicizia: il ragazzo, destinato a diventare il capo del Clan dei Bassa, vivendo la sua infanzia nei boschi di querce dell’Irlanda, ha imparato da un’anziana Donna di conoscenza molti segreti della sua magia, e soprattutto la capacità di mettersi in sintonia con la natura incontaminata di quei tempi primordiali?
Comincia così la storia con cui Ella Young ci porta ancora una volta, dopo ?Le meravigliose leggende celtiche?, nel passato mitico di un mondo incentrato sugli antichi simboli celtici, rinarrato con il linguaggio delle fiabe e delle leggende. In questo volume l’Autrice racconta di come, in tale terra splendida e selvaggia, esistesse, tanti, tanti anni fa, un popolo forte e valoroso, saggio e generoso: i Fianna.
Essi erano anche paragonabili ad un ordine cavalleresco, per certi versi simile a ciò che sarebbero stati anche i cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù.
I requisiti per poter entrare nella Confraternita dei Fianna erano molto rigorosi: chi ambiva a farvi parte doveva superare prove di iniziazione in cui avrebbe dimostrato di avere, oltre che abilità guerriera e coraggio, anche capacità poetiche e musicali. Infatti in questi eroi la virtù guerriera doveva accompagnarsi alla sensibilità dei Bardi ed alla conoscenza dei Druidi.Il loro ultimo e più grande capo fu Finn Mac Cumhaill, ovvero proprio il ragazzo che compare all’inizio della storia, destinato a divenire un grande eroe dai poteri soprannaturali ed a guidare i suoi guerrieri contro gli stranieri che avrebbero minacciato il Regno d’Irlanda, cioè forse proprio contro i rappresentanti delle forze violente ed oscure che avrebbero dato vita al mondo moderno.
Un ciclo di leggende che attraversano il tempo, e attraverso cui l’Autrice ci fa cogliere il modo d’essere di epoche in cui il mito era realtà, e la realtà era mito?